Dall’esperienza fatta all’Italy Divide con la Cannondale Slate ho avuto modo di chiarirmi che elementi dovesse avere la mia prossima bicicletta.
Innanzitutto il telaio avrebbe dovuto presentare più luce per far passare il fango eventualmente accumulato, non solo per evitare di rovinare il telaio ma anche gli inevitabili bloccaggi che mi sono capitati. La Slate infatti garantisce luce per gomme fino ai 42 millimetri di larghezza, avevo cominciato l’Italy con delle Schwalbe G-One da 38 e mi sono ritrovato in situazioni di bloccaggio del posteriore tali da spezzare la catena sulla via degli dei e piegare la corona piccola da 26 denti il secondo giorno. Attribuisco queste rotture al bloccaggio perchè si sono verificate nei momenti di massimo sforzo meccanico, dove cercavo solo di arrampicarmi fuori da pozze di fango argilloso.
In secondo luogo il diametro delle ruote doveva passare dai 650B, che montavo sulla Slate come anche sulla Geo, ai molto più funzionali 29″ o 700C.
A scapito di una trascurabile maggiore robustezza della ruota da 650B, che sicuramente risulta anche più scattante in accelerazione grazie al suo peso ed al minor volano, il 700C garantisce un miglior rotolamento e sicurezza in discesa. Di chilometri sulle 650B ne ho fatti parecchi, oltre all’Italy Divide ho compiuto anche il Carso Trail e la NorthCape – Tarifa sulla Slate ed innumerevoli avventure sulla Geo, almeno 20.000 chilometri e una ventina di treni di gomme diversi per concludere che non è la taglia che fa per me.
Altro punto sul quale non sono pronto a sorvolare è la possibilità di avere un sistema per rendere la bicicletta single speed in caso di malfunzionamento del deragliatore posteriore, senza dovermi affidare ad un tendicatena, che può certamente rompersi come mi è capitato alla NorthCape – Tarifa.
La forcella doveva essere rigida e con gli attacchi a tre fori per installare le borracce o i supporti per le drybag.
Il telaio in alluminio doveva essere ampio abbastanza da contenere almeno una framebag triangolare da 14 litri.
Non mi ero invece dato un budget per questo progetto, quindi ho avuto modo di vagliare ogni fascia di prezzo senza però trovare un prodotto che soddisfacesse tutti i requisiti.
Poi sul canale YouTube della Salsa caricano questo video…
In pratica la Stormchaser ha tutto quello che cerco a 1.600€ per la versione single speed.
Chiamo subito Rush Bike, il negozio di riferimento del bolognese per quanto riguarda biciclette avventure e Federico mi risponde purtroppo che quel modello non sarà importato in Italia e che bisognerà eventualmente aspettare che arrivino dei telai.
Passano mesi ed io continuo a cercare alternative alla Stormchaser, ormai sono quasi rassegnato quando ne vedo una sul canale Instagram dei fratelli Scavezzon montata col cambio, alzo il telefono e mi dicono subito che hanno a disposizione anche un telaio della mia misura, lo fermo e il week end successivo, con l’occasione della MiAmi passiamo a ritirarlo.

Passeranno sei mesi prima

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