E’ il 31 dicembre, sto concludendo la mia sessione di allenamento sui rulli, poi doccia e via al cenone. Mancano pochi minuti alla conclusione dell’ultimo training del 2018 quando mi torna in mente che le iscrizioni per il Divide hanno delle scadenze e proprio il 31 sarà l’ultimo giorno per iscriversi a prezzo ridotto.
Ho sempre visto quest’evento come un traguardo lontano alle mie possibilità, anche l’anno passato ero andato a salutare il passaggio degli amici che lo avevano azzardato e mi ricordo di essere stato molto orgoglioso nel vederli passare da Bologna, la mia città, subito dopo la temuta via degli dei. Li ho trovati tutti piuttosto provati, dai primi a passare agli ultimi, e ne avevano ancora parecchia di strada da fare.
Il primo a sfilare sono Paolo Botti, che avevo conosciuto alla Transcontinental del 2017, assieme al modenese c’è un altro locale: Stefano Romualdi da Medicina, arrivato secondo nel 2017 dopo aver vinto il Tuscany Trail; a completare il terzetto c’è Jay Petervary, lo gnomo dell’Idaho dal curriculum esagerato. Li incrocio sui viali di Bologna mentre si immettono sulla via Emilia in direzione ovest, sono tutti e tre molto concentrati e non è facile capire chi dei tre sarà il primo ad aumentare il passa lasciando indietro gli altri due.
I secondi, il giorno successivo, li trovo in via del Pratello a bivaccare facendo rifornimento di carboidrati sotto forma di pasta fresca. Ci sono due ex Transcontinental: Andrea Galanti, bresciano ma bolognese di adozione, e Cento da Treviso sulla sua Open decorata. Assieme a loro il giovane Nicola Canzian, probabilmente il più fresco del gruppo, che otterrà un bel quinto posto al French Divide durante l’estate e ??? con una discreta tendinite agli avambracci dovuta ad una postura errata in sella.
Il giorno successivo becco per miracolo Marco Sega, che mi costringe a rincorrerlo avanti e indietro tra le Budrie e San Giovanni in Persiceto. Tenevo ad incontrarlo per ringraziarlo dell’invito al Carso Trail, mi aveva infatti chiesto di preparare un discorso da tenere la sera precedente alla partenza.
Tutti loro, chi più e chi meno, hanno gettato un seme di curiosità verso questo evento, ma del resto io fuori asfalto avevo solo fatto il Veneto Gravel, mentre il Divide è qualcosa di molto più impegnativo. Al momento pensavo con preoccupazione al Carso e già quello mi sembrava una discreta avventura.
Da quel giorno ad oggi sono passati otto mesi, nei quali ho accumulato un discreto bagaglio di esperienze su asfalto ed anche fuori: un Tuscany Trail, un Carso Trail, una Transcontinental Race, un Tuscany Road ed un’infinità di eventi più piccoli.
Il 31 Dicembre 2018 è stato il giorno nel quale ho cliccato sul pulsante dell’iscrizione, si parte ad Aprile da Napoli per attraversare Roma, Siena, Firenze, Bologna, Mantova e Verona per arrivare sul lago di Garda attraversando la via Francigena, l’Eurovelo 7, la via degli dei ed il monte Baldo.

Al momento sono molto contento della mia decisione ma mi rendo conto che forse non ho la bicicletta adatta a compiere questa impresa, di sicuro non ho nemmeno un cambio di velocità intero dopo aver disintegrato l’ultimo alla Massacre a Treviso qualche mese fa.
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