Questo giro parte da a Bazzano e grazie a lui è incominciata la mia storia di amore con la moutain bike.

Qui ho deciso che la bicilcletta adatta a me era una bici da fuori strada e qui Cesare ha tirato fuori moca e fornelletto da campeggio e mi offerto il nostro primo caffè. E’ il crinale a cui sono più affezionata di tutta la valle ed è il posto dove torno ogni volta che voglio sudare via brutti pensieri e riempirmi gli occhi di bellezza, a tutte le stagioni sempre diverso e meraviglioso e a poche pedalate da casa.



E’ lungo circa 20 km con un dislivello di 250m perfetto per una breve ma intensa sgambatella incastrata tra i vari impegni, o per un allenamento giornaliero. Percorriamolo assieme partendo appunto da casa nostra , a Bazzano e precisamente dalla Rocca in via Contessa Matilde di canossa 1, che ospita il museo Arsenio Crespellani, la mediateca, la scuola di musica, le mostre temporanee e frequenti eventi organizzati dalla Fondazione Rocca dei Bentivoglio. Conviene buttarci un occhio dentro almeno per vedere il chiostro o per una visitina all’interno.

Procediamo in direzione monteveglio per prendere la ciclabile più frequentata e bella della Valsamoggia sbucando poi sul ponte dove il torrente Ghiaie si immette nel Samoggia.
Procediamo sulla ciclabile verso Stiore trovando in alto a sinistra il borghetto di Oliveto nel cui monastero alloggiano le sorelle del piccolo ordine dell’annunziata e che gode della torre campanaria più antica ed imponente della Valle.

Proseguendo sulla nostra traccia in direzione Savigno, prima di arrivare a Fagnanano e prima di vedere i calanchi di monte Maggiore, sulla strada alla nostra sinistra troviamo la tenuta Botti che produce vini di ottimo rapporto qualità prezzo e che ritroveremo nel giro del vino!

Dopo qualche tornante sbuchiamo in cima a Zappolino dove nel 1325 venne combattuta da oltre 50000 uomini una delle più cruenti battaglie campali del Medioevo tra bolognesi e modenesi, tale battaglia venne denominata dal poeta Alessando Tassoni “della secchia rapita” perché il furto di una secchio di acqua da parte dei soldati modenesi a danno dei bolognesi divenne il pretesto per definire un’ importata partita tra guelfi e ghibellini, i i confini tra il dominio papale di Bonifacio VIII e quello imperiale. Si narra che morirono oltre 4000 soldati per riportare qualche mese dopo i confini esattamente come erano prima dello scontro.. Modena ha ancora “la secchia” esposta nel palazzo comunale a memoria di uno degli episodi più importanti del Medioevo emiliano.

Con una una marcia bella morbida ci lasciamo la chiesa sulla destra e arriviamo a Cà Isotta, un delizioso agriturismo che ospita un asino spesso “alla molla”.

Diversi animali molto ben curati e una piscina fruibile agli ospiti. Si attraversa dunque un boschetto alla fine del quale si apre il crinale! il percorso è sterrato ma ben percorribile (ci sono delle abitazioni quindi è sempre ben manutenuto) .. cavalchiamo le due valli create dai due fiumi già prima menzionati, uno dei quali da il nome alla nostra Valle: Samoggia!supereremo il Ripetitore

E vedremo dopo poco l’Abbazia di monteveglio sull’altro colle a sinistra in tutta la sua maestosità. Sull’ abbazia e il suo scriveremo tante cose ma in un giro tutto a lei dedicato.

Dopo esserci goduti una discesa stupenda torneremo a Monteveglio da dove siamo passati.. e probabilmente se il tempo è bello troverete Dilvo il pittore nel suo boschetto ai piedi del crinale a dipingere con le sue musiche e le sue storie di altri tempi.

Chiuderei il giro al parchetto di monteveglio dove troverete una fontana, una Baracchina che fa le insalate e i panini “a tema” e insalate del l’orto della Maura con prodotti di prima qualità e ovviamente aperitivi con succulenti stuzzichini! Ci sono tavolini e alberi dove appendere amache il tutto ai piedi del parco della Abbazia di monteveglio che abbiamo visto prima dall’alto del nostro giro..sarà un’oretta che vorrete sicuramente di nuovo ripetere, in tutte le variabili metereologiche e stagionali possibili. Lasciate una recensione voi che andate.
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