Nel groviglio di telai nella stanza in più del mio appartamento ce n’è uno proprio della mia misura, un 58×58 mi è preciso ed è stato salvato appena in tempo dal bidone della spazzatura di un ciclista al quale andava sicuramente troppo grande.
Non deve aver fatto molta strada nonostante l’età, i gommini dei freni sono nuovi, probabilmente di questa bici sono state usate solo le ruote, magari per gli allenamenti, per non far lavorare quelle “buone”.
Il su momento viene quando piego le pedivelle della Violetta, l’olandese violetta che avevo preso ad usare per allenarmi su per le colline in vista del primo viaggio in tandem da Bologna a Barcellona.
Quindi dopo l’ufficio mi ero messo a salire e scendere a ripetizione per le colline locali sperando di ottenere una qualche preparazione atletica, inutile dire che l’olandese aveva ceduto già dalle prime uscite ed ero corso ai ripari comprando una coppia di cerchi provvisti i mozzo a contropedale da montare sulla bici dorata per procedere con gli allenamenti.
Per agevolarmi nelle salite più ripide ho anche montato un manubrio da mountain bike con tanto di corna in modo da fare più leva.
Dopo nemmeno una settimana di uso il mozzo a contropedale è esploso e la povera Euroteam è ritornata a prendere la polvere in soffitta.
Dopo tre anni è di nuovo in giro nella sua nuova declinazione: diventata la bici da spesa ufficiale, con tanto di portapacchi e borse da 30 litri, fa il suo lavoro nonostante il rapporto 53/19 sia comunque un po’ lungo per affrontare le rampe nel rientro a casa.
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